Balleremo la musica che suonano, di Fabio Volo
Fabio Volo si racconta in questo suo ultimo romanzo dal titolo "Balleremo la musica che suonano", edito Mondadori, uno scorcio di vita vera, capace di coinvolgere e far riflettere il lettore.
Autore: Fabio
Volo
Edito: Mondadori
Pubblicato: 22 ottobre
2024
Genere: Narrativa autobiografica
Pagine: 192
TRAMA
Questa è la storia di un ragazzo
che sentiva di non trovarsi nel posto giusto. E così è andato a cercarsene un
altro. In famiglia c'erano pochi soldi: quando si andava in pizzeria si
sceglieva il piatto che costava meno, non quello che piaceva davvero. Il suo
destino sembrava già segnato. Non aveva un talento particolare a cui affidarsi
né un grande sogno da inseguire, e ogni volta che cercava di esprimere un
desiderio trovava qualcuno che gli diceva che non era per lui. Così si era
convinto che certi pensieri non se li poteva permettere. Un giorno questo
ragazzo scopre i libri in una maniera tutta diversa da come li aveva conosciuti
a scuola. E ne rimane folgorato. Le pagine di Hermann Hesse, Gabriel García
Márquez, Jack London, Joseph Conrad lo spingono ad alzare lo sguardo sopra
tutte le seccature e dirsi: ci deve essere uno spazio anche per me da qualche
parte. D'un tratto la sua vita non gli calza più, come una scarpa di un numero
più piccolo. La lettura gli ha mostrato una via di fuga e trasmesso il coraggio
per imboccarla. Ma cercare la propria strada talvolta vuol dire ferire chi
resta, come quel padre che fino ad allora era stato il suo grande eroe triste.
Perché un figlio che ha un genitore infelice si sente in colpa a toccare la
felicità con mano.
“Tutte queste piccole cose
all’epoca mi sembravano grandi imprese, ero un ragazzo insicuro senza nessun
appoggio, non potevo contare su niente tranne la forza interiore. Quello che
tentavo di realizzare andava ben oltre la realtà che vivevano i miei genitori,
e prima di loro i miei nonni e così indietro per generazioni”.
Un destino già segnato, un futuro
che sembra non contemplare niente di diverso dal lavoro nell’attività di
famiglia, il panificio.
Un gran lavoratore il padre di Fabio, onesto, corretto,
che non lesina sulla fatica, sul tempo trascorso a lavorare, sulle ore di sonno.
Il figlio è necessario in negozio, ma gli anni della scuola dell’obbligo
sembrano non passare mai abbastanza in fretta, mentre Fabio appare un ragazzino senza desideri, sogni
da realizzare, obiettivi da raggiungere. La persona che stima di più al mondo è
in attesa del suo tempo, non vi è altro da considerare.
Quanta paura si ha di deludere un
genitore, disattendendo le sue aspettative?
Fabio ritiene di non aver nessun
talento particolare.
Io sono dell’idea, invece, che apprezzare un buon libro,
riuscire a trarre da esso il meglio per noi stessi e per la nostra vita, sia una
qualità che non si impara sui banchi di scuola, ma nasce e cresce dentro di
noi, in una mente e un cuore capaci di accogliere ed apprezzare la cultura.
L’autore ci fa entrare nella casa
che lo ha visto prima fanciullo e poi adolescente, dalla porta principale, ci
presenta la sua famiglia che, nel marasma di amore, calore e affetto, non è
esente dal commettere errori. O semplicemente, non sempre vi è la possibilità di considerare un'alternativa, si sa.
I momenti difficili, la povertà,
l’adattamento, le amicizie vicine seppur lontane, l’insofferenza, i numerosi
tentativi, la vita altrove e poi finalmente la gioia per qualcosa per cui si
era sperato, lottato, sacrificato tanto.
E poi l’amore per i genitori, la
difficoltà in quanto figli a vederci come un’entità distinta, a desiderare di
esserlo, pur non volendo esserlo veramente, per poi decidere, finalmente, di
lasciare il nido e volare verso la nostra personale felicità, esenti dai sensi
di colpa. O almeno provandoci.
Ho sempre pensato, leggendo i suoi
libri, che vi fosse tanto di Fabio in quelle pagine, che le sue storie,
sovente, evolvessero di pari passo con la sua vita.
Con “Balleremo la musica
che suonano”, che ho particolarmente apprezzato, ci svela l’uomo dietro il
personaggio, con le sue fragilità, difficoltà e sogni. Ci racconta una parte
importante di sé, senza filtri si mette a nudo davanti al lettore: si cade, ci
si rialza, il buio e poi finalmente la luce.
Ho particolarmente gradito le
numerose citazioni di libri, l’attinenza con la vita del protagonista, la frase
giusta al momento giusto, la storia che capita ad hoc per spronarci proprio
quando ne abbiamo davvero bisogno. In poche parole, concorderete con me, il potere della lettura.
SABRINA
Commenti
Posta un commento