La ragazza A, di Abigail Dean
Abigail Dean pubblica nel 2021 il suo primo libro dal titolo "La ragazza A" edito Einaudi Editore. Una storia cruda, sconcertante, che induce a riflettere e della quale non posso non parlarvi.
Autore: Abigail Dean
Editore: Einaudi
Traduzione: Manuela Francescon
Genere: Narrativa
Pubblicato: 27 aprile 2021
Pagine: 376
TRAMA
Lex non vuole più pensare alla sua famiglia. Non vuole più
pensare all'infanzia degli orrori. Non vuole più pensare a sé stessa come la
Ragazza A, quella che era riuscita a scappare. Ma quando molti anni dopo sua
madre muore lasciando la vecchia casa in eredità, la voragine del passato si
spalanca di nuovo sotto i suoi piedi. Lex vorrebbe trasformare l'edificio in un
luogo di pacificazione, ma per prima cosa deve fare i conti con i sei fratelli
e con l'indicibile infanzia che hanno condiviso. Così, quella che comincia come
un'adrenalinica storia di sopravvivenza e riscatto, diventa racconto di
rivalità tra fratelli e alleanze ancestrali.
(...)
"Ricordo la foto
scattata davanti alla nostra casa in Moor Woods Road, in un tardo pomeriggio di
settembre. Tutti in fila, come aveva voluto padre, in ordine di altezza e con
Noah in braccio a Ethan. Immobili a guardare l’obiettivo poiché padre voleva
che la foto venisse perfetta.
Ricordo quel
salto dalla finestra di quindici anni prima, il terribile impatto col terreno a
metà tra sogno e realtà, la gamba rotta che mi tiravo dietro come una palla di
ferro. Madre che mi guardava dalla finestra della cucina e che, se avesse
voluto, avrebbe potuto fermarmi. Ma non lo fece. “Corri”, mi disse.
Ricordo che ci
vollero mesi dopo la fuga perché ci trovassero delle sistemazioni.
Ricordo il
tempo che ci volle per togliermi di dosso tutto il sudiciume e lo sporco accumulatosi sul
mio corpo negli ultimi anni.
Ricordo quanto
mi piacesse stare in ospedale e come non concepissi la gente che non vedeva
l’ora di tornarsene a casa. Una stanza tutta mia, tra pasti al giorno, dottori
pazienti che mi spiegavano come funzionava il corpo umano e perché dovessero
aprirlo.
Ricordo quando
cercavo Evie di notte nel sonno e le infermiere intorno a me cercavano di
consolarmi, dicendo che non potevo vederla poiché era in un altro ospedale. Di
avere pazienza.
Ricordo il viso
di madre alla sua giovane età già appesantito dalle piccole delusioni. Gli
occhi acuti delle sue foto da bambina si erano ora fatti opachi e rassegnati.
Ricordo quando,
nonostante non fossimo mai stati né ricchi, né benestanti ma nemmeno poveri, la
povertà si insinuò nella nostra vita come fa l’edera quando striscia sul vetro
di una finestra: è discreta, non la vedi crescere, poi all’improvviso te la
ritrovi così folta da non riuscire a vedere più fuori.
Ricordo, di
conseguenza, quando padre sviluppò delle starne fissazioni: le docce
settimanali per ridurre il consumo di acqua, il cibo diligentemente porzionato
e le improvvise punizioni, poiché riteneva che non lo glorificassimo abbastanza."
(...)
A riprova di
come da certi traumi non si possa guarire completamente, sia fisicamente che psicologicamente, soprattutto nel momento in cui a perpetrarli sono proprio le persone che dovrebbero amarci incondizionatamente. Difficile scindere il
passato dal presente, voltare pagina e semplicemente andare avanti, nella vana
speranza di lasciarsi tutto alle spalle.
Una storia di violenza familiare,
infanzia distrutta, amore malato, ed infine, un piccolo riscatto ottenuto con
sudore, lacrime e sangue.
Scritto molto
bene, tragicamente bello, questo libro coinvolge, stravolge e disarma.
La ragazza A è
stato una lettura difficile, che ha stanziato nella mia mente per
giorni a causa degli argomenti trattati toccanti, crudi, sconcertanti. Finale
attinente al resto della narrazione.
Da leggere, attendo i vostri feedback.
SABRINA
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