Basta un pezzo di mare, di Ludovica Della Bosca
Autore: Ludovica della Bosca
I flashback in terza persona ci riportano indietro all’età dell’adolescenza, al momento del loro incontro, la nascita di un’amicizia, la scuola, un difficile rapporto con la madre, i primi amori, il non sapersi accettare. Il POV in prima persona alternato, invece, ad esprimere il presente, riportandoci al momento di vita attuale. Un viaggio improvvisato verso Genova, verso il mare, il ritrovarsi dopo più di tre anni di silenzio assoluto e decidere in un battito di ciglia di affrontarlo insieme. Uno strano scherzo del destino: Sara ha la madre a pochi chilometri di distanza ma è come se non l’avesse, se non la volesse come tale; Agata ne subisce la mancanza costantemente e farebbe di tutto per averla ancora con sé, sentire ancora il suo profumo, poterle ancora parlare.
Basta un pezzo di mare è un libro bellissimo che mette il
cuore al centro e ci fa riflettere. Riflettere sulle difficoltà dell’avere 16
anni, di come piccoli sassolini ci piombino addosso con la forza di macigni. Di
quanto spesso sia difficile il rapporto madre-figlia, di come a volte l’amore
non basti, poiché nessun genitore è esente dal compiere errori: proprio nel
momento in cui siamo certi di far loro del bene, magari li abbiamo appena
allontanati per sempre. Di quanto spesso sarebbe bastato chiedere scusa o
semplicemente ascoltare chi avrebbe voluto farlo. Di quanto tempo ci voglia per
far pace con sé stessi, accettarsi, diventare adulti e capire cosa si vuole
davvero fare nella vita, in un momento in cui non riteniamo di riuscire a farlo
da soli, ma rimaniamo in attesa di un aiuto da qualcuno che amiamo. L’
importanza dell’amicizia, quella vera che unisce due anime affini, che può
rimanere in sospeso ma che non tarderà a ritornare più forte e profonda di
prima, poiché in grado di far scordare il motivo per il quale ci si è
allontanati. Di quanto sia difficile e complicato elaborare un lutto.
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