La mia recensione per Thriller Nord - Mimica, di Sebastian Fitzek
Sebastian Fitzek, con il suo nuovo thriller psicologico dal titolo "Mimica", riesce nuovamente a trascinare il lettore in un turbinio di suspense e colpi di scena. Edito Fazi Editore.
Autore: Sebastian Fitzek
Traduttore: Elisa Ronchi
Pubblicato: 8 luglio 2025
Genere: Thriller
Editore: Fazi
Pagine: 348
SINOSSI
Un leggero tic all’angolo della bocca, il minimo movimento della pupilla sono sufficienti a farle capire il vero io di una persona: Hannah Herbst è l’esperta tedesca di mimica facciale, specializzata nei segnali segreti del corpo umano. Come consulente della polizia, ha già fatto condannare diversi criminali violenti. Ma proprio mentre sta lottando con le conseguenze della perdita di memoria dopo un’operazione, si trova ad affrontare il caso più terribile della sua carriera: una donna ha confessato di aver ucciso la sua famiglia in modo brutale. Solo il figlio più piccolo, Paul, è sopravvissuto. Dopo la confessione, la madre è riuscita a fuggire dal carcere. Sta cercando suo figlio per completare la sua missione? Hannah Herbst ha a disposizione soltanto il breve video della confessione per incastrare la madre e salvare Paul. C’è solo un problema: l’assassina del video è Hannah stessa!
Che cosa si prova nello svegliarsi dopo un’anestesia ed essere consapevoli del fatto che quanto successo nei giorni precedenti al nostro intervento non sarà più un ricordo da poter custodire, non farà più parte della nostra memoria?
Non sappiamo chi siamo, non riconosciamo alcune persone coinvolte nella nostra vita, con l’unica consapevolezza di dover aspettare che il momento passi, che la memoria ritorni, scevra, tuttavia, dei ricordi più recenti.
Hannah Herbst, quarant’anni, residente a Berlino, a causa di una disfunzione ormonale, perde la memoria dopo qualsiasi operazione chirurgica con l’uso di anestetici. I ricordi a lungo termine si riattivano dopo un certo periodo, ma i ricordi riferiti al lasso di tempo immediatamente precedente all’anestesia scompaiono per sempre.
Esperta di mimica facciale, la sua professione consiste nell’analizzare minuscole e spesso involontarie microespressioni del volto umano, e rivelarne le emozioni nascoste.
Tra le migliori nel suo campo, spesso fa da consulente per la polizia, fino al momento in cui si è ritrovata coinvolta con la squadra omicidi nel caso del “Pescatore”: rapisce ragazzini che spesso avvelena con il monossido di carbonio, oppure li “rilascia”, proprio come un pescatore.
Hannah è coinvolta oltremisura nella ricerca spasmodica del colpevole, dilaniata all’idea di essere completamente impotente, a fronte delle centinaia di bambini che annualmente subiscono abusi di ogni genere.
“Sei una creatura rara, Hannah. Hai troppo di ciò di cui il mondo avrebbe bisogno per non perire. Ma troppo poco dell’antidoto di cui avresti bisogno per non farti schiacciare da questo potere”.
A seguito dell’intervento subito dopo una grave ferita con un arma da taglio che lei afferma essersi autoinflitta, ad Hannah viene mostrato un video in cui una donna, omonima, afferma di aver ucciso il marito e la figlia e di non essere riuscita a portare a termine la mattanza poiché il figlio, Paul, è riuscito a scappare.
C’è qualcosa di familiare in quel volto, ma l’amnesia le impedisce di riconoscersi in quella madre e moglie che afferma di chiamarsi Hannan Herbst.
La spettrofobia ha caratterizzato la sua esistenza facendola rabbrividire al solo pensiero di vedere il suo riflesso in un vetro o allo specchio. Sintomi come paura, palpitazioni, pelle d’oca, ansia, affiorano nel momento in cui scorge la sua immagine riflessa, impedendole di affrontare la sua paura più profonda e primordiale: scorgere l’immagine di una persona malvagia, cattiva, incapace di fare del bene. Ora però si vede costretta a rivedere il video della confessione ancora e ancora, per studiare le sue stesse espressioni facciali. Un’autoanalisi tramite la quale cercare di avvicinarsi il più possibile alla verità.
Ferita, in seguito catturata da un falso chirurgo giustiziere che vuole ucciderla in quanto la ritiene un’assassina di bambini, Hannah dovrà cercare di rimanere in vita per poter scoprire chi si nasconde dietro l’orrore che ha invaso la sua esistenza.
È davvero lei l’assassina o è opera del Pescatore, che cerca solo di vendicarsi e sviare le indagini sul suo conto?
“Il mondo è malvagio. Non vale la pena di viverci. Il male trionferà sempre”
L’autore, grazie ad uno stile narrativo caratterizzato da capitoli brevi ed una prosa scorrevole e avvincente, mantiene alta l’attenzione del lettore durante tutta la narrazione, in un crescendo di suspense e colpi di scena.
Con questo suo ultimo thriller psicologico, mette a nudo le fragilità di una donna dal passato traumatico, intenta a lottare per non soccombere alla malvagità umana, spesso insita in coloro i quali sono al di sopra, immancabilmente, di ogni possibile sospetto.
Un ritmo serrato, una corsa contro il tempo, un finale scioccante, sempre in perfetto stile Fitzek.
SABRINA



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