La mia recensione per Thriller Nord - L'inganno perfetto, di Ruth Ware
"L'inganno perfetto-zero days", il nuovo romanzo di Ruth Ware, edito da Newton Compton Editore. Un thriller avvincente in cui l'autrice ha saputo saggiamente amalgamare tra loro un caso di un determinato spessore a personaggi “veri” che non lesinano nel mostrare la loro vulnerabilità, antagonisti inclusi.
Autore: Ruth Ware
Editore: Newton Compton Editore
Traduzione: Mariacristina Cesa
Genere: Thriller
Pagine: 352
TRAMA
Jack Cross e suo marito Gabe sono i migliori specialisti sulla piazza per quanto riguarda la violazione di sistemi di sicurezza: le aziende li assumono per “penetrare” nelle sale server dei propri uffici e metterne alla prova i sistemi di difesa, sia fisici che elettronici, in modo da scovare eventuali falle e punti deboli. La vita di Jack va in frantumi quando, tornata a casa dopo un lavoro di routine finito incredibilmente male, trova Gabe morto, in un lago di sangue. Sul coltello che lo ha ucciso, le uniche impronte sono quelle di Jack, che si ritrova così, oltre che devastata dal dolore, nel mirino della polizia. Non ha quindi altra scelta che scappare e darsi alla clandestinità. Ma la sua non è una fuga senza scopo: mentre cerca di sottrarsi alle maglie delle forze dell'ordine dando fondo a tutta la sua abilità, l'unico altro pensiero è scoprire chi ha ucciso suo marito e perché. Una ricerca non solo molto complicata, ma anche terribilmente pericolosa. Suo marito è stato ucciso e lei è stata incastrata: Jack Cross dovrà usare tutte le sue capacità per sfuggire alla cattura e fare giustizia.
Jacintha Cross,
conosciuta anche come Jack, ha indubbiamente qualcuno che ricambia il suo
amore. E’ il marito Gabriel, che la attende a casa dopo un’estenuante nottata
di lavoro, come spesso accade, per entrambi.
Jack, infatti, è
una pen tester, e con Gabe conducono delle prove di penetrazione sia fisica che
digitale all’interno di uffici, per scovarne eventuali imperfezioni. Una coppia
solida, sia in ambito lavorativo, che sentimentale. Una sera, che li vede collaborare
come al solito, con Jack sul posto e Gabe da casa a dirigere le operazioni dal
computer, qualcosa non va per il verso giusto, poiché Jack verrà trattenuta in
centrale per accertamenti e Gabe risulterà irreperibile al telefono.
Questo è niente
al confronto di quello che troverà al suo rientro a casa, stanca e affranta.
Gabe riverso
sulla scrivania in una pozza di sangue, brutalmente ucciso con una coltellata.
Shock,
incredulità, sconforto, non accettazione, sono i sentimenti preponderanti in
Jack, che proverà a rispondere in maniera esaustiva alle domande della polizia,
a fronte di un estenuante e minuzioso interrogatorio. Al dolore straziante, si
unirà la consapevolezza che è proprio lei la principale indiziata, l’unica che
sembra avere un movente plausibile. Una terribile coincidenza, o qualcuno che
sta cercando di incastrarla?
A Jack non
rimane che scappare, all’insaputa di tutti, mossa dall’inarrestabile bisogno di
scoprire la verità e dare un volto al colpevole.
La Ware dà vita
ad una protagonista poliedrica, capace di provare sentimenti profondi e
dolorosi senza però desistere in quello che è il suo obiettivo, perseverando
nonostante la paura, le ferite, e il senso di impotenza che spesso la pervade.
È stato impossibile non provare un’immedesimazione totale con lei, il suo
alternarsi di forza e debolezza, fiducia e rassegnazione, paura e coraggio,
durante tutto il racconto.
Si denota,
inoltre, un certo approfondimento da parte dell’autrice per quanto riguarda il
mondo del crimine informatico e un chiaro messaggio che arriva alla mente e al
cuore del lettore.
La narrazione, in prima persona,
si svolge in una Londra distratta, ma all’occorrenza capace di piccoli gesti
capaci di stupire.
La prosa è scorrevole, mai banale, ricca di
introspezione per quanto concerne la protagonista.
La trama è
coinvolgente, ben strutturata, i fatti e i personaggi principali sono ben
caratterizzati, descritti con dovizie di particolari, fin troppi a volte, a mio
avviso. Con l’incedere della lettura vi è un crescendo di suspense e non
mancano colpi di scena. Un libro avvincente che consiglio vivamente, poiché
l’autrice ha saputo saggiamente amalgamare tra loro un caso di un determinato
spessore a personaggi “veri” che non lesinano nel mostrare la loro
vulnerabilità, antagonisti inclusi.
SABRINA
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